Il dolore di Miami nel culo
Da:
Javier Brandoli (testo e foto)

Dire apertamente che non ti piacciono gli Stati Uniti può essere bello. Ti mette in questo mondo egocentrico di viaggiare sui social media, dove si presume il fango, nel plotone di viaggiatori interessanti. Pochi penserebbero di criticare un viaggio in una città africana, un villaggio in Nepal o uno di quei villaggi centroamericani in cui le rotonde sono la migliore attrazione turistica. Se, anche se hai appena lasciato il piccolo hotel dove hai dormito e chiuso la porta quando il sole è tramontato (molto meglio se dormissi in una tenda) tutto è stato affascinante.